Chico e la battaglia per il fiume Il Calore è un rivolo. Ogni estate il corso d’acqua sparisce

Il Calore Irpino, è un fiume della Campania particolarmente importante, lungo 108 km, principale affluente di sinistra del fiume Volturno. Nasce dal monte Acellica, nel comune di Montella, in provincia di Avellino, all’interno del Parco Regionale dei Monti Picentini, e dopo uno spettacolare percorso in Irpinia e nel Sannio sfocia nel Volturno ad Amorosi.

Il fiume Calore Irpino, in alcuni tratti è praticamente prosciugato

Chico è il nome di battaglia. E’ un ambientalista veterano e coriaceo. Da anni si batte per la salvezza del fiume Calore e dell’habitat compromesso da un inquinamento fuori controllo.

Ogni ‘stagione’ il corso d’acqua sparisce. Sotto le arcate di Calore, l’omonima frazione divisa tra due Comuni, Mirabella Eclano e Venticano, è cresciuta l’erba. Il letto è prosciugato da giorni. E intorno sale un lezzo che prende allo stomaco.

“Dovrei essere stanco di ripetere appelli per il Calore eppure continuo a lottare per questa causa che non è persa- chiosa Giuseppe Lo Pilato per tutti nel comprensorio semplicemente ‘Chico’-. Non posso tacere, non posso fare finta di nulla passando di qua e vedendo questo spettacolo indecente. Possibile che nessun politico, nessun amministratore si adoperi per il fiume? Che fine fa ogni estate l’acqua del Calore? Sono domande semplici ma, a quanto pare, la risposta è complessa”.

Chico non si arrende. La battaglia per l’ambiente e per il fiume scomparso continua anche sui social con i video che denunciano il degrado attuale.

L’impegno di Chico viene da lontano, e ogni estate si rinnova nei pressi dell’ansa prosciugata del Calore.
Il letto è una pietraia limacciosa. In alcuni punti è una discarica di rifiuti ingombranti riemersi appena il livello delle acque si è abbassato fino a scomparire.

“E’ così ogni anno, a ogni stagione, appena inizia il caldo torrido- spiega Chico-. Eppure i contadini della zona non attingono più dal fiume. Qualcuno allora ci spieghi. La comunità merita una risposta”.

Chico allarga le braccia e si passa le mani tra i capelli arruffati. Scuote la testa e non potrebbe fare altrimenti dinanzi a uno scempio che fa male agli occhi al cuore e ancor più alla salute di chi vive da sempre lungo queste contrada bagnate, si fa per dire, dal fiume che non scorre più.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui