Tavolo Governo Regione definizione piano socio economico – contributo di FMPI

La Federazione Medie e Piccole Imprese della Campania  è stata invitata dal presidente della regione Vincenzo De Luca a far pervenire propri contributi utili alla costruzione di proposte da sottoporre al Governo con riferimento all’emergenza da Covid-19 a fronte della quale la Regione è stata costretta ad assumere una serie di restrizioni che hanno un impatto drammatico sul tessuto socio economico del territorio regionale. Il governatore ha voluto condividere con il Governo misure idonee ad affrontare la crisi e mitigarne le conseguenze richiedendo l’urgente istituzione di un tavolo congiunto Regione-Governo per definire un piano socioeconomico a sostegno di tutte le categorie produttive. Di seguto pubblichiamo il documento inviato in Regione.

                                  

                                           

Presidente

della Regione Campania

On. Vincenzo De Luca

Napoli

Prot.llo 13/2020

Napoli lì 26/10/2020

Oggetto: Vs.prot.llo 2020-29561/U.D.C.P./GAB/VCGI del 24/10/2020 U – tavolo Governo Regione definizione piano socio economico, richiesta contributi utili

Egregio Presidente,

         in via preliminare, la Federazione Medie e Piccole Imprese, che mi onoro di rappresentare in Campania Le esprime, nella Sua qualità di alto rappresentante dei cittadini campani, la massima solidarietà per i fatti criminali avvenuti nella serata di venerdì u.s.

         Faccio seguito alla Sua richiesta del 24/10/2020 al fine di ottenere un contributo propositivo dalle Camere di Commercio, dal mondo produttivo, dagli ordini professionali e dalla rappresentanza sindacale e datoriale presente in Campania da utilizzare nel tavolo di confronto Regione/Governo.

         E’ fuor di dubbio che il progressivo peggioramento dell’epidemia di Sars Cov-19 in Campania l’ha indotta e costretta ad assumere provvedimenti e misure severe al fine di evitare una catastrofe sanitaria con una prevedibile assunzione di futuri ed ulteriori, e più incisivi, provvedimenti.

         Naturalmente l’applicazione di tali misure, in uno strettissimo intreccio tra questione sanitaria e crisi economica, impatta violentemente sul tessuto sociale campano già variamente compromesso e provato.

         Non intendo certo entrare nel merito di quanto da Lei annunciato, in merito al lokdown regionale, nella Sua conferenza stampa che, immagino, poggi su dati epidemiologici precisi e dettagliati.

         Se la Sua decisione è quella annunciata in conferenza stampa, necessita che essa sia accompagnata da misure di sostegno al reddito dei cittadini e al variegato sistema produttivo campano che va difeso e tutelato ad ogni costo.

         Da questa tutela nessuno può essere lasciato indietro. Non esistono privilegi ma non esistono nemmeno dimenticanze.

         Il tessuto produttivo campano è complesso e, al tempo stesso, delicato con ingranaggi che funzionano se funziona l’intero sistema.

         Esistono asset di assoluto rilievo che hanno consentito, negli ultimi anni, alla Campania di ritornare da protagonista sul palcoscenico produttivo internazionale.

         Il turismo, l’agricoltura, l’industria agroalimentare, la logistica, i giacimenti e i servizi culturali, l’automotive, l’avionica, la ricerca scientifica, le università, la fitta rete enogastronomica, di livello mondiale, sono settori da difendere e tutelare, senza se e senza ma.

         Rinunciare anche solo ad uno di questi settori significa consegnare la Campania ad un triste ritorno alla desolazione del sottosviluppo e al regresso economico.

         Lei, nella Sua conferenza stampa, ha fatto riferimento giustamente alla tutela dell’essere umano, lanciando di conseguenza un messaggio da ultima spiaggia.

         Noi abbiamo il dovere di guardare avanti, qualunque futuro ci sia dato.

         Suoniamo le campane a raccolta, non per il giudizio universale, per schierare le proprie legioni sul fronte della difesa della vita, in ogni suo aspetto, dalla cui responsabilità nessuno può sottrarsi.

         In Campania, le decisioni necessitano di velocità e di un elevato tasso di efficacia a ragione della complessa demografia campana che la rende diversa dalle altre regioni italiane, caratterizzata da una densità abitativa tra le più alte al mondo (5.785.861 abitanti al 31/12/2019 con una densità di 432,2 abitanti per chilometro quadrato).

         Il litorale costiero, dalla provincia di Caserta (922.171 abitanti al 31/12/2019 con 347,8 abitanti per chilometro quadrato) alla provincia di Napoli (3.082.905 abitanti al 31/12/2019 con una incredibile densità abitativa di 2.651,1 abitanti per chilometro quadrato) fino alla provincia di Salerno (1.092.779 abitanti con una densità di 220,6 abitanti per chilometro quadrato), soffre di un evidente sovraffollamento e saturazione che non consente nemmeno più di migliorare la quantità e la qualità dei servizi pubblici.

         Le aree interne, invece, soffrono di un problema inverso, legato a processi di desertificazione demografica come è il caso della provincia di Avellino (413.926 abitanti con una densità abitativa di 147,5 abitanti per chilometro quadrato) e della provincia di Benevento (274.080 abitanti con 131,7 abitanti per chilometro quadrato).

         Se questo è il quadro di riferimento, ciò significa che l’approccio degli interventi nazionali e regionali devono essere necessariamente selettivi, infatti se a Napoli e Caserta, per fare un esempio, vi sono le classi pollaio nelle aree interne vi sono le pluriclassi.

         Voglio sperare che Lei possa condividere questo pensiero che può apparire anche ovvio.

         Ritengo che questo approccio diversificato teso a riequilibrare l’intera Campania debba essere alla base di ogni intervento, presente e futuro.

PROPOSTE

La prima proposta che la Federazione Medie e Piccole Imprese (FMPI) intende sottoporle, con urgenza, è quella di creare un Tavolo di confronto regionale permanente, non di maniera ma di sostanza, tra i soggetti rappresentativi delle parti sociali e che Lei ha invitato anche per predisporre una adeguata pianificazione per l’utilizzo delle risorse del Recovery Fund e degli altri fondi europei.

La seconda proposta, che potrebbe essere attuata in tempi brevi, è potenziare l’attività di prevenzione sui territori attraverso le ASL ed i medici di medicina generale.

In effetti, si potrebbe ipotizzare una più stretta collaborazione tra questi ultimi ed i laboratori di analisi privati che hanno una ramificazione territoriale maggiore dando la possibilità, ad esempio, di effettuare più screening presso tutti i laboratori di analisi con una verifica e valutazione continua dei soggetti contagiati sintomatici.

Se da un lato abbiamo un servizio sanitario pubblico, di grande valore ma in sofferenza, dall’altro abbiamo strutture sanitarie private di eccellenza in grado di sostenere il sistema pubblico.

Urge una fattiva integrazione e collaborazione tra loro.

La terza proposta che FMPI intende sottoporLe è a medio-lungo termine e sembrerebbe essere fuori contesto in questa fase emergenziale ma che invece può diventare una condizione per uscire fuori dal pantano demografico campano e che abbiamo rubricato come “delocalizzazione delle aree produttive nelle zone demograficamente desertificate della Nostra regione”.

Prevedere un piano di incentivazione per le aziende che decidono di delocalizzarsi in aree interne produrrebbe il raggiungimento di innumerevoli obbiettivi tra i quali la possibilità di ripopolare aree destinate all’abbandono con conseguente effetto deflattivo sulle aree sovrappopolate.

Al di là del profilo emergenziale del momento, è necessario pensare alla Campania del domani con un miglioramento complessivo della qualità della vita.

Ulteriori proposte

E’ urgente intervenire con provvedimenti massicci ed efficaci per non alimentare la disperazione nelle persone e nelle imprese attraverso una serie di misure che sintetizzo nel modo che segue:

  1. Semplificare al massimo ogni procedura amministrativa rendendole di più facile accesso ai cittadini e alle imprese
  2. Sospendere integralmente le imposte, sia regionali che nazionali, rinviando il pagamento delle stesse di un anno
  3. Concessione della cassa integrazione con procedure snelle prevedendo anche penalizzazioni per i centri di funzioni incapaci di gestire in tempi rapide le pratiche
  4. Sospensione delle bollette dei servizi pubblici, dei mutui e degli impegni finanziari per le famiglie e le imprese
  5. Sospensione del pagamento delle rate alle Agenzie di riscossioni, statali e locali
  6. Sostegno alle imprese e aziende impegnate sull’export
  7. Riduzione significativa del cuneo fiscale nel mondo del lavoro
  8. Rafforzamento della medicina territoriale di base
  9. Copertura digitale integrale della Campania per consentire ad ogni cittadino ed impresa l’utilizzo dei moderni sistemi di collegamento e condivisione
  10. Chiusura dei pubblici esercizi (ristoranti, pizzerie, pub, etc.) alle ore 23,00 con ritiro della licenza di esercizio in caso di infrazione alle norme previste (distanziamento, mascherine, igienizzazione)
  11. Continuazione delle attività scolastiche, universitarie e formative con modalità on line. Per quanto riguarda le scuole del primo ciclo la sospensione delle attività didattiche dovrebbe avvenire con modalità territorialmente differenziate
  12. Evitare il sistema dei bonus se non per quanto riguarda l’acquisto di tecnologia utile a consentire di seguire le lezioni scolastiche o per l’acquisto di dispositivi medicali necessari per attività sanitarie e terapeutiche
  13. Musei, gallerie e giacimenti archeologici aperti con le modalità previste per gli esercizi pubblici
  14. Dare la possibilità ai comuni di servirsi di ulteriore personale, anche a tempo determinato e comunque fino al termine dell’emergenza sanitaria, per vigilare e controllare il territorio
  15.  Revisione del reddito di cittadinanza finalizzando ogni aiuto sociale alla possibilità di utilizzare i beneficiati in attività assistenziale e di vigilanza

         Infine, ribadisco ancora una volta, nel settore scolastico e in quello dei trasporti le politiche dovranno seguire criteri innovativi per riequilibrare demograficamente la Campania al fine di coniugare la necessità di arrestare il propagarsi della epidemia con la necessità di non fermare né il motore produttivo né i processi di apprendimento scolastico.

         Egregio Presidente, sono consapevole del drammatico momento storico che ci tocca vivere e della difficoltà che deve affrontare, nell’affidarmi anche alla sua coscienza di amministratore pubblico e di essere umano, Le voglio assicurare che non Le mancherà mai il sostegno propositivo e la collaborazione attiva della scrivente Federazione nell’interesse di una regione che tutti amiamo e rispettiamo.

                                                                                             Il Presidente di FMPI Campania

                                                                                                  Dott. Nicola Di Iorio

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