INTERVISTA IN ESCLUSIVA Padre Abdo Raad: “La mia Beirut non c’è più” . Parla il missionario libanese che fa la spola tra Italia e Medio Oriente

Trattiene le lacrime ma non l’amarezza davanti alle immagini della devastazione che ha raso al suolo la zona portuale di Beirut, e mezza città non c’è più.

“La mia Beirut- esclama con un filo di voce padre Abdo, libanese trapiantato in Italia, prete cristiano ortodosso, da anni fa la spola tra lo stivale e il Medio Oriente- non esiste più. Fa male al cuore. Oggi è una città spettrale dopo l’inferno dell’esplosione. Ho ricevuto video orribili da amici e parenti. Adesso aiutiamo la mia gente, la mia città a risollevarsi”.

Il Paese dei cedri è un Paese dilaniato prima da una crisi politica ed economica senza precedenti adesso dalla misteriosa esplosione avvenuta lo scorso martedì all’interno di un deposito del porto.

Padre Abdo conosce bene l’Italia, l’Irpinia in particolare, e la generosità delle piccole comunità dove ha detto messa per alcuni mesi qualche anno fa.

Ha mantenuto contatti solidi e ora ha chiesto uno slancio di solidarietà anche agli amici irpini. “Ho avuto la fortuna di conoscere persone straordinarie- racconta padre Abdo-. In fondo avete lo stesso calore mediterraneo dei libanesi, la stessa caparbietà e resilienza. Pure noi non ci facciamo piegare dagli eventi”.

Il tono è pacato, composto. Il missionario di Beirut è in stretto contatto pure con associazioni umanitarie che si stanno adoperando a raccogliere fondi e generi di prima necessità da inviare sull’altra sponda del Mediterraneo e a ospitare qualche rifugiato rimasto senza casa in seguito alla deflagrazione di tonnellate di nitrato di alluminio che ha sbriciolato mezza capitale.

La sensazione è che l’Italia risponderà positivamente all’appello di padre Abdo Raad, il religioso libanese che ha intrecciato il suo percorso umano e spirituale con quello di una bellissima terra del Mezzogiorno d’Italia, l’Irpinia.

“Conservo nel cuore bellissimi ricordi- continua il prete di Beirut- e spero di ritornare presto da voi”.

Intanto scorre sul display dello smartphone la galleria di foto e video dell’orrore dalla capitale libanese sventrata da un’esplosione che rischia di riportare indietro l’orologio della storia del Libano.

“Nonostante tutto – conclude padre Abdo – continuiamo a credere che ogni gesto di solidarietà,ogni preghiera, ogni atto positivo salverà il mondo. Grazie di esserci vicini”

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