Enjoy the silence L’ultimo inno del secolo breve di Alessandro Mazzaro

Per capire appieno la portata di Enjoy the silence basta andare su internet e cercare una qualunque delle versioni del brano eseguite dai Depeche Mode; in particolare soffermatevi su quella eseguita al Dave Lettermann show dove tra i tantissimi commenti c’è questo: “non esiste linea temporale con i Depeche Mode, non importa se lo ascolti negli anni Ottanta, Novanta ora, sempre, sempre ci saranno perché suonano bene, perché le parole sono verità, perché la voce di Dave e Martin sono angeliche, ognuno trasmette cose distinte ma con voce simili, sono artisti”.

Ecco in queste poche righe è sintetizzata l’essenza di una canzone che è diventata un inno come racconta Alessandro Mazzaro nel suo libro ENJOY THE SILENCE L’ultimo inno del secolo breve  Collana Musica – SONGS, GM Press.  Onore a Mazzaro per avere ripercorso con dovizia di particolari il periodo in cui questo brano, stupendo momento regalato alla musica di ogni tempo, è stato concepito. Per una serie di motivi legati al contesto storico- economico della Milano degli anni Ottanta, i Depeche Mode vi si ritrovano, ancora poco conosciuti, a registrare Logic Studios ove s’immergono nel lavoro ma anche nella vita mondana recuperando le sonorità necessarie per il loro album; da lì si spostano in Danimarca luogo completamente differente rispetto alla città lombarda ma tappa necessaria per la creazione del brano simbolo del gruppo.

Nel parlare di questa canzone l’autore deve necessariamente tuffarsi, e con lui i lettori, nella storia di questa band che poco alla volta raggiunge risultati incredibili. Dalla lettura delle pagine, frutto di una attenta ricerca di fonti orali e scritte, emerge il lavoro maniacale che i componenti del gruppo, affiancati da produttori, registi tecnici, compiono sul suono. La vera ossessione è la ricerca di suoni originali, che riproducono anche con innovative trovate, in parte raccontate nel piccolo volume.

Si racconta del trionfo racchiuso in questo brano, dove le parole sono l’orpello più utile tra tutte le liriche mai scritte, e che musicalmente raggiunge quasi la perfezione, e del rapporto con i fan; pochi accenni al declino, alle problematiche del gruppo, proprio per condensare tutto nella perfezione dell’inno divenuto un brano sempre in auge e vincente.

Per girare il video, un po’ anche profetico se vogliamo per quelle che saranno le vicende personali di ognuno di loro, ci sono state mille difficoltà; già in parenza il progetto proposto dal regista non fu visto bene ma invece l’idea si sposa molto bene con il brano e si è dimostrato vincente.

Non una biografia della band, non un omaggio sterile ma un’acuta analisi di un brano, di un momento che ha segnato la storia della musica e che ne ha svelato, ancora una volta, il valore universale della musica.

Per il resto anche noi ci fermiamo per Godere del silenzio.

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