“Layla” il libro di Massimo Piccolo

Sul bianco dello sfondo si staglia l’immagine di una ragazzina dai tratti dolci ma inquietante; è la copertina scelta da Massimo Piccolo per il suo romanzo “Layla” (Cuzzolin editore) che fa capire subito che ci troviamo davanti ad una storia dove tutto è il contrario di tutto.

Cinque adolescenti, un notaio, e due donne, Anna e La sposa, dai contorni ambigui e poco chiari, sono i personaggi del romanzo. Le storie di Gabriel, Sara, Pisto, Layla, Bianca scorrono veloci ed i rimandi alla Napoli esoterica e magica attirano l’attenzione del lettore: il bugnato del Gesù Nuovo con il suo Enigma musicale, la storia del Nennillo del cimitero delle Fontanelle, fatti noti per chi vive da sempre a Napoli una città che si nutre anche delle leggende da sempre presenti nella sua storia.

Il mischiare le carte costantemente tra realtà e magia, tra mistero e storia fa trovare il lettore imprigionato in una rete come nella scultura “Il disinganno” del Queirolo, attraverso la rete vedi la luce, ma i contorni sono sfuocati.

Alla linearità delle storie quotidiane fa da contraltare la stranezza di Layla: ti fermi, rileggi, vai avanti cercando di scoprire cosa accade e cerchi di capire chi è il buono, chi il cattivo, cosa è vero ma a tutti questi interrogativi Piccolo non offre risposte fino alla fine del racconto. Ecco, il finale: un colpo di genio, un ritorno all’origine, una fine che è anche l’inizio di tutto.

I personaggi sono definiti con accuratezza, sono tutti protagonisti, misteriosi ma anche infinitamente umani.

Tantissime le citazioni di luoghi e storie che conferiscono al racconto un notevole spessore (oltre che di pagine) culturale e drammaturgico.

Layla potrebbe essere una di quelle ragazze di oggi chiusa nel suo mondo, piena di paure, di stranezze; o forse è solo vessata da un padre impazzito dalla morte della moglie; sospesa in bilico fino alla fine è la protagonista assoluta, una strega, un Giano Bifronte, una calamita, che ti sconvolge con la sua ammaliante ambiguità. Sara, Gabriel, La sposa, Anna, Bianca, il padre le fanno da cornice con la loro complessità armonica.

Un racconto corale potentemente strutturato, scritto con cura e studiato in tutti i particolari, cosa chiedere di più a un libro?

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