CRESCE IN ITALIA IL CONSUMO DEL SUOLO: RAPPORTO 2022 “CONSUMO DI SUOLO,DINAMICHE TERRITORIALI E SERVIZI ECOSISTEMICI”

Nel 2021 l’Italia ha consumato suolo ad un ritmo decisamente vertiginoso, invertendo un trend di riduzione che invece l’aveva caratterizzata negli ultimi anni, nonostante pandemia e crisi climatica.

In effetti lo scorso anno il consumo di suolo ha interessato 69,1 kmq, coperti da edifici, infrastrutture, spazi commerciali e logistici, industrie, parcheggi, con una media di 19 ettari al giorno facendo attestare tale valore a quello più alto degli ultimi 10 anni a fronte di appena 5,8 kmq destinate ad aree naturali.


Il dato emerge da Rapporto “Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici” del 2022 a cura del Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa).
Nel complesso, il 7,13 per cento del suolo italiano è coperto da asfalto e cemento.

Velocità del consumo di suolo giornaliero netto (2012-2021). Fonte: elaborazioni Ispra su cartografia Snpa, 2022

È particolarmente significativo il fatto che si continuino a costruire strade e infrastrutture nonostante la popolazione italiana sia in calo dal 2014. In effetti la popolazione italiana al 1° gennaio 2022 era pari a 58,9 milioni di unità, 1,3 milioni in meno rispetto a otto anni prima.

A conti fatti, nel corso del 2021 sono stati consumati 363 metri quadri di suolo per ogni singolo abitante del nostro paese mentre erano 349 solo nel 2012.

Tra il 2006 e il 2021 in Italia sono stati consumati 1.153 kmq di suolo, naturale e semi-naturale, a causa dell’espansione delle aree urbane e delle trasformazioni legate a essa. La media mantenuta in questi quindici anni è stata pari a 77 kmq all’anno. Le aree perse in Italia dal 2012 avrebbero garantito la benefica infiltrazione di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua di pioggia che ora, scorrendo in superficie, ovviamente non è più disponibili per la ricarica delle falde aggravando la pericolosità idrogeologica del fragile territorio italiano.

Sempre tra il 2012 e il 2021 in Italia si stima una perdita potenziale, a causa del nuovo consumo di suolo, di circa 4.149.885 quintali di prodotti agricoli che avrebbero potuto fornire le aree perse nel periodo considerato

In generale il 7,13% del suolo italiano è coperto da asfalto e cemento con una percentuale superiore rispetto alla media dell’Unione europea che è pari, invece, al 4,2 per cento. In Lombardia si arriva addirittura al 12,12 per cento, in Veneto all’11,9 per cento e in Campania al 10,49 per cento.

Tra il 2020 e il 2021, il consumo di suolo netto è cresciuto in particolare nelle province di Brescia (307 ettari), Roma (216 ettari) e Napoli (204 ettari). All’estremo opposto invece ci sono Trieste, Gorizia e Ancona, rimaste sotto la soglia dei 10 ettari.