RIFLESSIONI DI FINE ANNO: UN VIAGGIO NEL 2020 E DENTRO DI NOI

Siamo a fine dicembre, il calendario è quasi agli sgoccioli sull’ultimo mese di questo 2020, su questa ultima pagina dell’anno con l’infinito che si è alzato in piedi come a voler urlare che il suo segno resterà impresso nella memoria di tutti quelli che lo hanno vissuto.

Clara Gambino

E’ stato un anno intenso e ricco di soprese. Un’annata bisestile, funesta a tutti gli effetti. Per tanti è stato l’anno peggiore di sempre considerando che, chi è in vita ancora oggi e magari più annoso, non ha mai assistito a nulla del genere.

Un anno che ci ha fatto riflettere e riemergere vecchie questioni, quali  il riscaldamento globale, le disuguaglianze sociali ed economiche, il modo di lavorare, la nostra mobilità e la nostra sanità.

Ci eravamo lasciati a maggio in cui credevamo di aver lasciato alle spalle anche il Covid. Il lockdown sembrava dimenticato ma, dopo l’estate, si è fatto risentire con effetti ancora più devastanti, dal punto di vista economico e, soprattutto, dal punto di vista psicologico e sociologico.

Abbiamo ripreso in parte le nostre abitudini per poi ricadere in questo tunnel ove, solo da pochi giorni, abbiamo avuto la sensazione di intravedere uno spiraglio di luce attraverso le prime razioni di vaccino a cui saremo sottoposti nel prosieguo del nuovo anno che ci attende.

Abbiamo magari sospirato dopo aver trattenuto per mesi il respiro, visionando le immagini dal web o dalla TV, seguendo il tragitto dei container di quella che oggi rappresenta non solo la speranza ma, soprattutto, la nostra salvezza.

Da tutto ciò che potrà farci sconfiggere questo nemico invisibile.

Cosa è accaduto nel 2020?

Un breve excursus

Gennaio:

500 milioni di animali morti in Australia a causa degli incendi. Il governo cinese mette in quarantena la città di Whuan.

Febbraio:

Diffusione dell’epidemia da Covid-19 in tutto il mondo. Catastrofe umanitaria in Siria. Caldo record in Antartide.

Marzo:

L’ OMS dichiara la diffusione della pandemia in tutto il mondo portando un lockdown generalizzato. Inizio propaganda per le elezioni americane.

Aprile:

Elezioni parlamentari in Corea del Sud.

Maggio:

Il giallo sulla scomparsa/ non scomparsa di Kim Jong-Un. Ricerca del vaccino. Uccisione di George Floyd negli USA con annesse proteste nelle principali città americane.

Giugno:

Terremoto di magnitudo 7,5 che colpisce il Messico.

Luglio:

Inondazione del fiume Brahmaputra che uccide 189 persone.

Agosto:

Si registrano 25 milioni di infetti nel mondo per Covid-19. Colpo di Stato in Mali.

Settembre:

Il Libano in ginocchio a causa di un esplosione nella zona del porto causando quasi 200 mort.;

Ottobre:

Elezioni in Nuova Zelanda.

Novembre:

Morte di Gigi Proietti e di Diego Armando Maradona. Le 59°elezioni americane vinte da Joe Biden.

Dicembre:

Arrivo  e prime somministrazioni di vaccino anti- Corona Virus in Europa. Abbiamo visto per la prima volta colorata la nostra Nazione non più del solito tricolore ma, suddiviso in zone.

Abbiamo imparato a respirare, parlare, sorridere e piangere dietro una mascherina, tenendo sempre vivi i nostri occhi e propensi a guardare e mirare ad un futuro migliore. Per la prima volta abbiamo trascorso un Natale insolito evitando  le nostre solite e tradizionali tavolate. E, peggio ancora, limitando gli esodi su e giù per lo stivale senza poter riabbracciare i nostri cari sparsi per il mondo.

Attendevamo le festività natalizie per poterci ricongiungere.

Ad attenderci sarà un Capodanno diverso, ristretto ma, probabilmente il più sentito di tutti.

Rispetterà lo stato d’animo di ognuno di noi.

Ognuno farà i conti sullo stato della propria vita, sulle mancanze o incrementi sul piano personale, affettivo, lavorativo ed economico.

Questo anno lo saluteremo magari poco entusiasti, portando maggiore speranza per quello che verrà

Questa fine 2020 porterà a concentrarci però su quel poco di buono che abbiamo ottenuto.

E se provassimo a vederne meglio il senso di questo fine anno pandemico?

Io penso che una volta l’anno e, proprio in questo periodo, abbiamo l’occasione per chiudere un capitolo di viaggio, e forse ogni capitolo è a sé, come i libri che ci piacciono che divoriamo perché vogliamo arrivare alla fine delle ultime pagine.

E magari con lo stesso entusiasmo di come lo abbiamo iniziato. La speranza è sempre quella anche se, il libro che stiamo finendo di leggere è stato a dir poco complesso.

Credo che in questi giorni il regalo più grande lo possiamo fare a noi stessi, prendendoci qualche minuto da dedicare a noi: facciamoci i complimenti per essere arrivati fin qui e per esserci arrivati così.

Praticando la gratitudine:

Un  “grazie” detto a noi  stessi, prima di tutto. Nonostante ci siano stati momenti difficili da affrontare, siamo qui.

Lasciando andare il superfluo e ciò che ci rende tristi:

Mollando la presa. Lasciando tutte le situazioni che non fanno per noi.

Fare buoni propositi e mantenerli, lasciando spazio al nuovo:

Ogni percorso diventa un ciclo, inizia e si conclude per lasciare spazio ad un qualcosa di nuovo, che si apre.

Per cambiare abbiamo bisogno necessariamente di creare una stabilità mettendo un punto.

Mettendo nero su bianco le cose che esistono oggi, scrivendo quelle che vorremmo lasciare qui e non trascinarle con il domani.

Se ogni cosa resa visibile può, iniziare a muoversi diversamente.

E concretamente.

Vivere a pieno la giornata:

senza se e ma. Essere grati per le cose belle, perché non durature e concentrarsi sul qui ed ora.

Senza ingarbugliare la mente con cose futili e nocive.

Tenerci strette chi desidera il nostro bene ed affetto:

lasciando andare chi non ci vuole, persone, cose, ricordi.

Il Covid non fermerà la nostra speranza ed i nostri programmi futuri.

Ne farà parte e ci aiuterà ad essere più forti.

Il mio augurio è di lasciare andare una sola cosa, la più importante: la convinzione che non ci sia abbastanza tempo.

Per migliorare.

Per cambiare.

Per amare.

Per vivere.

Voglio che ogni giorno sia per me un capodanno, ogni giorno voglio fare i conti con me stesso, e rinnovarmi ogni giorno.

Ogni ora della mia vita vorrei fosse nuova, pur riallacciandosi a quelle trascorse

(Antonio Gramsci- 1° Gennaio 1916 L’Avanti).

Auguri di cuore a tutti voi per un buon e sereno 2021.

1 commento

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