GGI Napoli: “Turismo una ricchezza cittadina ignorata”

ll nuovo direttivo del Gruppo Giovani Imprenditori dell’Unione Industriali di Napoli, con al vertice il neo presidente Alessandro Di Ruocco, ha idee chiare e proposte fattive.

L’ideazione di un documento programmatico, che a giorni verrà diffuso, indica una nuova partecipazione del giovane settore produttivo industriale alla vita cittadina, tra i vari punti sicuramente uno dei più rilevanti è quello legato al turismo come sottolinea il vicepresidente Marco Scherillo:“Napoli e provincia hanno bisogno di una maggiore promozione turistica con un piano marketing territoriale valido basato su nuove proposte di turismo e soprattutto su strumenti di promozione differenti. Basta con i soliti stereotipi del mare, pizza e mandolino, i dati dei primi sei mesi parlano di -33,4% della domanda turistica, ed il Covid è solo una causa, ma non il motivo unico. Secondo l’Enit il calo degli stranieri in Campania per il 2020 sarà del 61,5% e tra settembre e dicembre gli arrivi internazionali diminuiranno del 40% rispetto allo scorso anno – prosegue Scherillo – servono strumenti nuovi, idee innovative e soprattutto le istituzioni devono cambiare rotta, non bastano i monopattini elettrici”.

 In effetti la naturale vocazione della nostra città, e della sua provincia, è il turismo in tutte le sue declinazioni: dal mare ai musei, dai siti archeologici all’offerta culinaria, ma mancano i punti base. Nonostante i millantati successi della nostra amministrazione, gli ultimi rapporti Istat (2018 e 2019) mostrano una Napoli che non cresce come numero di presenze turistiche (resta 11esima per due anni consecutivi: circa 3 milioni e mezzo di presenze, meno della metà di Rimini, quinta in classifica). Il nostro turismo soffre di un pessimo marketing: non basta la cattiva nomea riguardo alla pulizia e alla criminalità (le guide turistiche sulla nostra città non sono confortanti), a questo si aggiunge l’incapacità di “vendere” una Napoli diversa (persino la sezione turismo del sito del Comune non va molto oltre la pizza e la simpatia partenopea).

 “Bisogna investire innanzitutto sul marketing territoriale, proporre Napoli in maniera diversa partecipando all’estero a fiere per la promozione territoriale, puntare sulle diverse stagionalità per implementare l’afflusso estero tra ottobre e maggio – sottolinea il vice presidente GGI di Napoli, Marco Scherillo– promuovendo i musei, i siti archeologici, l’artigianato presepiale, e creando eventi di richiamo come importanti esposizioni e fiere, grazie ad un ampio quartiere fieristico come la Mostra d’Oltremare. Ma allo stesso tempo deve migliorare la comunicazione cittadina degli organi preposti, Città Metropolitana e Comune, sui servizi trasporti e sull’offerta verde con l’apertura dei parchi pubblici tutti chiusi, ma anche sulla trasparenza dell’impiego della tassa di soggiorno che suggeriamo venga investita, in questo momento, per una città sicura anti Covid con kit di prevenzione da distribuire nei punti di arrivo come aeroporti-porti-stazioni”.

 Non solo analisi e critiche, dal Gruppo Giovani Industriali di Napoli partono anche proposte di collaborazione: “Proponiamo di realizzare a Napoli una tre giorni di promozione territoriale con i principali stakeholder, come agenzie di viaggio internazionali, tour operator ed influencer, presentando un pacchetto turistico cittadino che possa sviluppare subito l’offerta dell’autunno ed inverno con proposte valide ed intriganti, poi puntare alla primavera ed estate 2021. Magari si potrebbe iniziare con un documento di tariffario minimo per alberghi di varie categorie e B&B, suddivisa per zona, come una sorta di piano regolatore legato al territorio”.

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