Covid vuole uccidere anche la nostra economia,ma noi non vogliamo morire

Il metronomo della precisione statistica annuncia ciò che si temeva maggiormente e non poteva essere che così.

L’Italia secondo le stime dell’Istat denuncia un calo del Pil nel secondo trimestre del 2020 pari a -14,3% rispetto al trimestre precedente, già in calo del 5,3%, facendo ritornare la ricchezza degli italiani a 25 anni fa, al 1975.

Sempre secondo l’istituto di statistica nazionale si tratta di una “contrazione senza precedenti (-12,4%) per il pieno dispiegarsi degli effetti economici dell’emergenza sanitaria e delle misure di contenimento adottate”.

Il Covid-19 non solo ha contagiato, ammalato e ucciso migliaia di persone in Italia, e continuerà a farlo anche nei prossimi mesi e almeno fino a quando la combinazione di comportamenti virtuosi (ce ne vorrebbero di più) e la scoperta di farmaci e di un vaccino efficace non avrà dispiegato i propri effetti, ma ha soprattutto rasato le economie mondiali.

Il dato italiano, coniugato con quello relativo alla disoccupazione con la perdita di 600 mila occupati da febbraio e 700 mila inattivi in più, è quasi disperante se non fosse confortato, se così si potesse azzardare a dire, dai dati della ricchezza di altri Stati, europei e non.

Come l’angelo sterminatore di Mosè, Covid-19 è transitato su economie reclamizzate e solide ad annunciare la lieta novella che, senza politiche sagge e lungimiranti, per quanto grande e potente, la caduta all’indietro non può essere risparmiata.

La litanìa dei dati negativi era cominciata con quelli degli Stati Uniti che, unitamente ad altre problematiche che ne fanno un pericoloso malato per il mondo intero, stanno assistendo ad un crollo record pari al 32,9% del Pil nel secondo trimestre, cosa che non si verificava dal 1947.

I Tedeschi e i Britannici piangono lacrime amare con una perdita di ricchezza, rispettivamente, del 10,1% e del 20,4% nel primo trimestre.

In Francia il secondo trimestre si è chiuso con un calo del 13,8% congiunturale, dopo un -5,9% del primo trimestre.

Ancora peggio ha fatto la Spagna. Il Pil iberico è crollato del 18,5% ovviamente sempre nel secondo periodo dell’anno, mentre il crollo annuo arriva, incredibilmente, al -22,1 per cento. In Europa la stima di Eurostat parla di un calo del 12,1% sul trimestre precedente.

Paul Krugman, premio nobel per l’economia nel 2008, ha dichiarato che l’Italia ha dimostrato di tener duro in una situazione difficile e che gli Usa debbono prendere a modello l’Italia. Si è capovolto il mondo!

Alla fine, ci si dovrà pur porre la fatidica domanda sul “cui prodest tutto cio’?”La risposta potrebbe essere sorprendente.

Nel frattempo, l’Europa, dopo una sofferta trattativa, ha emesso la sentenza di doversi difendere tutti insieme, 750 miliardi di euro per il Recovery Fund, che si vanno ad aggiungere ad atre misure già in atto come la sottoscrizione dei titoli stato da parte della Banca Centrale Europea, senza la quale la barca italiana sarebbe già affondata, da tempo, il contestato MES, nella sua nuova versione priva di condizionalità, il SURE, per finanziare la cassa integrazione.

Cosa c’è dietro l’angolo in questo momento lo sanno in pochi.

Ma una cosa è certa, l’Italia è condannata ad aumentare la sua capacità produttiva e ad aumentare il proprio fatturato, come nel secondo dopoguerra, ma in un arco temporale non lungo.

Se l’Italia non riuscisse in questa impresa, Covid-19, come in un film di fantascienza, avrà ucciso la civiltà da dove tutto è cominciato.

Ma ce la faremo!

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