Il Dpcm 18/10/2020, le nuove previsioni normative

Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato il Dpcm del 18 ottobre 2020 sulle misure per il contrasto e il contenimento dell’emergenza Covid-19 destinato ad entrare in vigore a partire dal 19/10/2020 e che, sul piano tecnico, si collega direttamente al precedente dpcm del 13/10/2020 apportandovi modifiche ed integrazioni.

Nicola Di Iorio

Con una conferenza stampa che sembrava riportare le lancette dell’orologio alla primavera scorsa, il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha presentato gli ultimi provvedimenti ritenuti necessari per contrastare la recrudescenza dell’epidemia da Covid-19. Sono passati appena 5 giorno dal precedente Dcpm che già il Governo ha dovuto tarare nuovamente la propria strategia di difesa alla luce degli allarmanti numeri del contagio che cominciano a mettere sotto pressione il sistema sanitario italiano.

Sul presupposto che l’emergenza sanitaria determinatasi in conseguenza della diffusione epidemica del COVID-19 ha reso necessari di protezione “il provvedimento dovrà consentirci di affrontare la nuova ondata – ha illustrato il Presidente del Consiglio- e scongiurare un nuovo lockdown” che sarebbe sicuramente disastroso per l’economia italiana. 

Il Premier, nel precisare che “la strategia non è, e non può essere, la stessa della primavera” ha assicurato che saranno previsti ristori per gli imprenditori penalizzati dall’entrata in vigore del nuovo Dpcm.

Insomma, diciamola tutta e senza tergiversare troppo, la situazione sanitaria in Italia è critica, come lo è nel resto del mondo.

Ad oggi i dati non si prestano ad equivoci come emerge dalla tabella qui sotto allegata. I casi totali di contagio in Italia ammontano a 414.241, i positivi a 126.237, i guariti a 251.461 e i deceduti a 36.543.

fonte Ministero della Salute

La continuità con la quale intervengono le istituzioni governative e regionali sta a testimoniare come il virus sta espandendo la propria azione andando a colpire zone e territori non toccati dall’ondata epidemica di primavera.

Vediamo quali sono, in modo sintetico, le novità contenute nel provvedimento governativo:

  • le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono consentite dalle ore 5,00 sino alle ore 24,00 con consumo al tavolo, e con un massimo di sei persone per tavolo, e sino alle ore 18.00 in assenza di consumo al tavolo
  • resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché, fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze
  • è fatto obbligo per gli esercenti di esporre all’ingresso del locale un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale medesimo
  • le attività di sale giochi, sale scommesse e sale bingo sono consentite dalle ore 8,00 alle ore 21,00
  • restano comunque sospese le attività che abbiano luogo in sale da ballo e discoteche e locali assimilati, all’aperto o al chiuso. Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto
  • le feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose sono consentite con la partecipazione massima di 30 persone nel rispetto dei protocolli e delle linee guida vigenti
  • con riguardo alle abitazioni private, è fortemente raccomandato di evitare feste, nonché di evitare di ricevere persone non conviventi di numero superiore a sei
  • sono vietate le sagre e le fiere di comunità. Restano consentite le manifestazioni fieristiche di carattere nazionale e internazionale
  • sono sospese tutte le attività convegnistiche o congressuali, ad eccezione di quelle che si svolgono con modalità a distanza
  • l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto sono consentite solo in forma individuale e non sono consentite gare e competizioni. Sono altresì sospese tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto aventi carattere ludico-amatoriale
  • nell’ambito delle pubbliche amministrazioni le riunioni si svolgono in modalità a distanza, salvo la sussistenza di motivate ragioni ; è fortemente raccomandato svolgere anche le riunioni private in modalità a distanza
  • fermo restando che l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia continua a svolgersi in presenza, per contrastare la diffusione del contagio, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica, incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9.00
  • le università predispongono piani di organizzazione della didattica e delle attività curriculari in presenza e a distanza in funzione delle esigenze formative
  • i sindaci possono disporre la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, di vie o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento, fatta salva la possibilità di accesso e deflusso agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private.

Le previsioni normative annunciate del presidente Conte hanno già creato polemiche di varia natura soprattutto in ordine alla possibilità, affidata ai sindaci, di interdire luoghi precisi al fine di evitare il formarsi di assembramenti. In effetti non sarà certamente semplice per i comuni, in carenza di organico e privi di risorse finanziarie, far rispettare tali norme, anche alla luce della facile previsione che in caso di chiusura di tali luoghi nulla non impedirebbe lo spostamento di eventuali assembramenti in altri luoghi.

E’ auspicabile su questo punto un ulteriore intervento chiarificatore del Governo per evitare che tale provvedimento possa sembrare solo un modo per scaricare responsabilità ed incombenze su altre istituzioni che, seppur più vicine al territorio, non sarebbero in grado di farvi fronte.

Sospensione e proroga delle cartelle esattoriali inviate e da inviare fino al 31 dicembre 2020.

Un importante provvedimento da segnalare, non contenuto nel Dpcm ma che comunque si inserisce nel complesso quadro di norme emanate per fronteggiare le conseguenze economiche della diffusione della pandemia, è la proroga della sospensione delle cartelle esattoriali, approvata durante il Consiglio dei ministri che ha dato il via libera alla legge di Bilancio 2021.

Il provvedimento prevede una proroga della sospensione dei pagamenti delle cartelle esattoriali già ricevute, ed anche dalla notifica di nuove cartelle di pagamento ed una sospensione dei pignoramenti fino al 31 dicembre 2020. La sospensione concerne sia la notifica di nuove cartelle di pagamento sia di quelle già ricevute.

Ci sono materie che andrebbero ricondotte a regia unitaria e centralizzata per evitare fughe in avanti, soprattutto delle regioni, per evitare una strategia di difesa frammentata che rischierebbe di essere solo un placebo per lottare contro il Coronavirus.

La battaglia contro la pandemia sarà lunga e dura ed è necessario mantenere uniformità di comportamenti sul territorio nazionale mettendo da parte partigianerie e furbizie di partito per mettere al centro dell’attenzione solo il benessere della comunità nazionale. Con la salute non si scherza e non sarà consentito a nessuno farlo.

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