Non è un segreto per nessuno che la pandemia abbia messo in ginocchio la società e spazzato via il nostro concetto di normalità. Svegliarsi la mattina e prepararsi in fretta e furia per non arrivare in ritardo, una volta, era un’antipatica normalità di cui tutti si lamentavano, oggi essa rappresenta un dolce ricordo di stabilità economica per gli adulti e un sogno sempre più difficile da realizzare per i ragazzi.
L’Italia è tristemente nota per l’alto tasso di disoccupazione giovanile, causato anche dalla noncuranza degli studenti di liceo e degli universitari quando scelgono di intraprendere un percorso di studi senza avere in mente un obiettivo ben preciso, finendo così per arrivare nell’età adulta senza avere le competenze che servono a coloro che gli potrebbero offrire un lavoro nella zona in cui vivono.
Per questo, prima di completare il passaggio da studenti a lavoratori, è indispensabile affrontare i tanto odiati stage, le esperienze sul campo.
I giovani più intraprendenti questo lo sanno e difatti non aspettano di finire gli studi, ma sfruttano il tempo libero che hanno durante le vacanze, addirittura spostandosi in altre nazioni pur di rincorrere e cogliere qualunque possibilità che il mondo del lavoro abbia da offrire.
Purtroppo per loro, la buona volontà è inutile quando le possibilità sfumano a causa di una pandemia che causa il blocco totale delle attività e degli spostamenti.
In questa circostanza, tutti coloro che hanno perso l’opportunità di essere avviati nel mondo del lavoro possono fare ben poco, soprattutto mentre andiamo incontro ad un secondo periodo di chiusura, questa volta soltanto “quasi totale” per mascherare una situazione che si è nuovamente aggravata, poiché gestita tremendamente.
Sarebbe consigliabile ai lavoratori di domani fare tesoro di questa terribile esperienza e scegliere di seguire dei corsi online per acquisire competenze che permetteranno loro di avere un maggiore margine di scelta, dato che diventerebbero delle risorse maggiormente preziose, in quanto meno sostituibili.
Bisogna inoltre ricordare il tragico capitolo che stanno vivendo l’industria e il terziario italiani, cioè la chiusura di molte piccole imprese che non possono sostenere un secondo periodo di quarantena.
Poiché si tratta principalmente di negozi nei quali avrebbero potuto trovare un impiego ragazzi desiderosi di lavorare ma non qualificati, le specializzazioni e le capacità tecniche saranno ancora più fondamentali nell’Italia che ripartirà un domani, un’Italia che avrà bisogno di lavoratori competenti e determinati per ripartire.