In Europa, la situazione attuale sul fronte delle vaccinazioni è paragonabile ad una versione alternativa della storia del Titanic in cui l’equipaggio della nave butta in mare le scialuppe di salvataggio senza far salire nessuno a bordo, per poi affermare fieramente: “Piuttosto che salvare solo alcuni, meglio far morire tutti.”
L’intera Europa guarda speranzosa alla Russia e allo Sputnik, mentre l’Ema, l’agenzia Europea per i medicinali, fa la difficile e si dimostra riluttante nell’ammettere il fallimento dell’Unione e il bisogno di accettare aiuti da altri colossi mondiali.
La parte vergognosa del comportamento dell’Europa non sta tanto nei vari controlli di qualità a cui sta venendo sottoposto lo sputnik, né nell’aver messo in dubbio i dati forniti dal governo di Russia (si tratta di un comportamento più che comprensibile), bensì nell’aver atteso così tanto prima di ammettere il proprio fallimento e di avviare le trattative con la Russia.
Quando mamma e papà non riescono più a portare il pane a casa, tocca ai figli trovarsi un lavoro. E’ sempre stato così ma in questi giorni in cui mamma Europa e papà Pfizer latitano, non è consentito! Gli Stati o le regioni che hanno provato a reperire da soli ciò che gli serve, vengono fermati e denunciati per l’immoralità di tale iniziativa, facendo leva su un inventato sentimento di appartenenza all’ “unione” Europea.
Insomma, chi dovrebbe garantire i vaccini e non ci riesce ha pure il coraggio di rimproverare chi si attrezza in proprio per dare risposte ai cittadini.
Di fronte al mostro burocratico che controlla le nostre vite, si può soltanto sperare che il nostro popolo ricordi le antiche ma sagge parole di Salandra che a nessuno venne in mente di tacciare di pericoloso sovranismo: “Il sacro egoismo per l’Italia.”